CARRELLI ELEVATORI IN RETROMARCIA
Abbiamo focalizzato, in questo contesto, la nostra ricerca sugli incidenti legati all’uso di carrelli elevatori. È infatti noto che queste macchine, per quanto siano mezzi apparentemente sicuri, sono però spesso causa di incidenti, soprattutto quando vengono condotti a velocità eccessiva, magari su un pavimento accidentato, oppure quando il carico è mal sistemato: nel caso che abbiamo preso in considerazione trattiamo del non piacevole incontro tra un autocisterna e un carrello elevatore. Un conducente di autocisterna, carica di cemento sfuso, aveva parcheggiato il mezzo nel posto stabilito, con retro cisterna verso il silos, e preparato le attrezzature asservite alle operazioni di travaso cisterna/silos. Ma nella stessa area, di fianco all’autocisterna erano accatastate diverse pile di bancali vuoti: lo spazio compreso tra questi bancali e l’automezzo si sviluppava per una lunghezza di circa 15 metri e per una larghezza di circa 6 metri. Mentre l’autista era sul lato dell’autocisterna, intento al pannello comandi di scarico, un carrello elevatore proveniva dal capannone adiacente l’area e transitava davanti alla cabina di guida dell’autocisterna per scaricare dei bancali vuoti prelevati da un secondo automezzo. Durante una retromarcia eseguita dal carrello elevatore si verificò un impatto tra il retro di questo mezzo e l’autista dell’autocisterna che nel frattempo si era spostato nell’area compresa tra automezzo e pile di bancali: l’autista, colpito alla gamba destra, cadeva all’indietro battendo violentemente la testa al suolo di cemento e riportando gravi ferite alla gamba destra e al cranio. In questo caso sono stati diversi i fattori alla base dell’infortunio; da un lato l’infortunato transitava nei pressi del mezzo, in zona a rischio per passaggio carrelli, per operazioni non riconducibili a motivi di lavoro. Dunque un errore di procedura. D’altro canto anche l’operatore del carrello elevatore effettuava la retromarcia con il carrello senza controllare se lo spazio retrostante fosse libero da persone o ostacoli, con un uso inappropriato e pericoloso del veicolo. Inoltre è da rilevare che ci si trovava in una zona utilizzata contemporaneamente sia dai mezzi che dai pedoni e la sicurezza era diminuita dalla “mancata assegnazione” di zone distinte destinate ai pedoni e ai mezzi e dalla mancata organizzazione relativamente ai tempi diversi di utilizzo di dette aree rispetto ai mezzi in scarico merci. Per i carrelli elevatori inoltre i pedoni rappresentano un rischio costante: sono più indifesi e solitamente prestano poca attenzione ai mezzi in movimento. La circolazione sicura avviene esclusivamente a velocità moderata, con le forche basse e in zone separate, sgombre e ben riconoscibili.
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