Con il termine disinfestazione si intende qualsiasi operazione di distruzione di animali o di vegetali, dannosi o invadenti, che può essere caratterizzata dal ricorso a semplici prodotti spray, per esempio nell’ambiente domestico, o da veri e propri piani di lotta intensiva. È giusto precisare che con il termine disinfestazione ci si riferisce alla lotta e distruzione di insetti; mentre per le operazioni contro i ratti è più consono utilizzare il termine derattizzazione, per la lotta contro le malerbe (quelle piante che danneggiano la produzione agricola e che in città degradano il luogo dove crescono) si parla invece di diserbo.
Le fasi della disinfestazione
La disinfestazione nella sua definizione più generale è caratterizzata da varie fasi, che sono quindi previste anche per la derattizzazione e il diserbo:
- In primo luogo è doveroso e necessario svolgere un’attività di monitoraggio, ovvero definire il problema attraverso 3 sottofasi molto importanti:
- lo studio dell’ambiente, caratterizzato da un riguardo particolare nei confronti della gravità dell’infestazione;
- la valutazione degli infestanti presenti, verrà cioè valutato il tipo di parassita, le sue caratteristiche e si cercherà di indagare come possa aver dato vita all’infestazione e quali siano stati i fattori che l’abbiano favorito;
- infine la progettazione del piano di lotta, con conseguente preventivo economico. Questa sottofase prevede inoltre l’individuazione di pratiche volte ad eliminare gli elementi che consentono lo sviluppo degli infestanti, per esempio attraverso pulizie mirate, o a ridurne l’accesso, per esempio tramite il Pest e Rat Proofing (cioè tutte quelle tecniche volte a sfavorire l’infestazione da parte soprattutto di ratti, ma anche di altri parassiti infestanti).
- Segue poi un intervento reale e concreto di lotta, durante il quale si deve ricorrere a tecniche adeguate e a mezzi consoni all’operazione. Il personale addetto alle disinfestazioni, per esempio, deve essere dotato di dispositivi di protezione individuale come occhiali, elmetto, scarpe e maschere con relativi filtri. Inoltre l’operazione di disinfestazione prevede l’apposizione di cartelli che segnalino l’intervento in corso.
- Infine vi è un monitoraggio di controllo atto a verificare i risultati ottenuti. È questo un momento molto importante in quanto consente di verificare i risultati ottenuti e capire se è necessario continuare con un ulteriore programma di disinfestazione oppure se si è giunti ad eliminare il parassita infestante.
Le lotte caratterizzanti la disinfestazione
Nel campo della disinfestazione si può poi parlare di varie lotte, ognuna più adeguata ad un contesto rispetto che un’altra. Possiamo quindi vedere la classificazione dei tipi di lotta, che sostanzialmente si distingue in lotta biologica, lotta guidata, e lotta mirata:
- La lotta biologica è un tipo di lotta impiegata soprattutto in campo agricolo che esclude per questo l’impiego di sostanze chimiche. Vengono di contro utilizzati invece metodi che impiegano predatori e trappole. Questo tipo di lotta non è finalizzato all’eliminazione totale dei parassiti infestanti, e date le sue caratteristiche non ne sarebbe neppure in grado; mira piuttosto a ridurli a una presenza accettabile e in qualche modo utile, sia in campo igienico che economico. Una volta scelto di attuare questo tipo di lotta è necessario monitorare costantemente la situazione, per stabilire quali siano i momenti più opportuni da dedicare all’intervento disinfestante, anche in relazione ai mezzi di cui si dispone. Questo metodo ovviamente non è applicabile negli ambienti sanitari o in quelli alimentari dove la presenza di parassiti, insetti, roditori non può e non deve essere ammessa. In questo tipo di lotta si ricorre molto spesso a predatori e parassitoidi, che servono a difendere soprattutto le piante da frutto. I più conosciuti e impiegati sono le coccinelle e le crisope, allevati in modo massivo in laboratorio per poi essere impiegati come predatori nei campi e nelle coltivazioni.
- La lotta integrata, definita anche lotta guidata prevede, come quella biologica, monitoraggi continui e la determinazione di una soglia di danno, ed è caratterizzata dal ricorso ridotto a prodotti chimici. Questo tipo di lotta è caratterizzata quindi da un’attenzione verso la selettività dei prodotti, impiegati nella disinfestazione, e verso i profili tossicologici dei diversi prodotti.
- La lotta mirata è invece l’intervento che serve a eliminare, o ridurre in modo da renderlo non dannoso, solo l’organismo bersaglio, agendo quindi in modo mirato, rivolgendosi solo a quell’organismo in particolare. Questa lotta, così come la sua selettività, viene ottenuta attraverso diverse tecniche: per esempio attraverso l’impiego di prodotti nei soli luoghi frequentati dai parassiti bersaglio, oppure nei momenti in cui essi sono presenti in percentuali elevate mentre quelli non interessati dalla disinfestazione sono scarsi. Si può inoltre ricorrere a tecniche che permettano ai soli parassiti infestanti il contatto con il biocida (secondo la definizione fornita dalla direttiva 98/8/CE i biocidi sono i principi attivi e i preparati contenenti uno o più principi attivi, presentati nella forma in cui sono consegnati all’utilizzatore, destinati a distruggere, eliminare e rendere innocui qualsiasi organismo nocivo, con mezzi chimici o
biologici), come ad esempio il bait- box cioè erogatori di sicurezza contenenti esche avvelenate, usati soprattutto contro i topi durante le derattizzazioni, oppure trappole ai feromoni, cioè trappole che interferiscono con il ciclo di riproduzione. Si può inoltre ricorrere anche agli insetticidi biologici, derivati dal Bacillus thuringiensis (batterio-spora che vive nel terreno), che una volta ingeriti si azionano in quanto il batterio rilascia delle endotossine che agiscono contro i lepidotteri defoliatori e le zanzare allo stadio di larve.
In questo contesto si può, inoltre, fare una distinzione tra lotta residuale e lotta abbattente dove per lotta residuale si intende una lotta ad azione lenta ma duratura nel tempo, mentre per lotta abbattente si intende invece una lotta caratterizzata da un azione immediata del prodotto (per esempio tramite l’impiego di prodotti spray).
Le attrezzature impiegate nella disinfestazione
Dopo aver analizzato i diversi tipi di lotta è giusto analizzare di conseguenza le diverse attrezzature e i prodotti impiegati nella disinfestazione. Partendo dalle attrezzature possiamo dire che queste sono fondamentali al fine di una corretta operazione di disinfestazione; è quindi doveroso saper scegliere quelle più adeguate ai diversi tipi di lotta, alle diverse fasi e più specificatamente ai diversi tipi di disinfestazione. Gli apparecchi volti ad erogare i prodotti sono caratterizzati dalla portata, dalla velocità operativa, dalla densità delle goccioline emesse e dalle dimensioni, nonché dalle caratteristiche di erogazione. Ricordiamo però che sono importanti anche altri fattori, per esempio la conformità alle norme, così come la facilità di manutenzione e la reperibilità dei mezzi di ricambio.
Le attrezzature più utilizzate nella disinfestazione sono le seguenti:
- Gli atomizzatori, cioè sistemi misti di acqua e aria caratterizzati da una girante che crea un flusso d’aria. Il liquido viene iniettato in tale flusso per essere erogato. Fanno parte di questa categoria di attrezzature i nebulizzatori e gli aerosolizzatori. Per l’uso di queste attrezzature è necessaria una grande precisione, sia nella scelta dei prodotti che nella stima del dosaggio da impiegare, e una grande attenzione durante l’attività.
- Le irroratrici, cioè strumenti costituiti da una pompa che nebulizza il liquido, contenuto nel serbatoio ad essa collegato, necessario per disinfestare. Esse si dividono in:
- Spruzzatori a pompa, che sono più meno conosciuti da tutti perché usati anche nella vita domestica, per esempio per nebulizzare acqua ramata sulle piante. Hanno di solito un serbatoio abbastanza piccolo, da 1 a 10 litri e la pompa può essere azionata manualmente attraverso una leva.
- Spruzzatori spalleggiati che come quelli a pompa vengono azionati manualmente ma hanno capacità maggiore.
- Pompa a spalla, nella quale la pressione si ottiene attraverso una pompa manovrata prima dell’erogazione. Di pompe a spalla ve ne sono anche di più specializzate, caratterizzate per esempio da un motore elettrico.
- Irroratrici azionate da motore endotermico, sono cioè azionate da un motore a scoppio e i loro serbatoi sono di dimensioni maggiori, possono arrivare a una capacità di 1000 litri.
- Gli impolveratori, cioè quegli strumenti in grado si diffondere polveri secche nell’ambiente da disinfestare.
I prodotti impiegati nella disinfestazione
Dopo aver analizzato le attrezzature necessarie alla disinfestazione possiamo ora passare ai prodotti impiegati nelle varie operazioni disinfestanti; in particolare è utile concentrarsi sui prodotti chimici, naturali o di sintesi, approvati dal Ministero della salute dietro assenso dell’Istituto Superiore di Sanità. Ogni prodotto deve essere identificato tramite un nome e un numero di registrazione che da indicazioni specifiche sulla composizione. Nell’etichetta deve essere presente oltre al nome anche un testo che ne indichi le modalità di utilizzo, le avvertenze e i dosaggi. Inoltre i contenitori devono garantire sicurezza e precisione del dosaggio ed essere facilmente lavabili. I prodotti sono classificabili in base a vari fattori:
- in base allo stadio in cui colpiscono il parassita infestante, per esempio gli adulticidi vanno a colpire organismi adulti, i larvicidi invece annientano gli organismi allo stadio di larva e gli ovocidi distruggono le uova;
- in base alle specie colpite, per esempio si hanno i blatticidi contro le blatte o scarafaggi, i moschicidi contro le mosche o simili;
- in base al modo di azione, per esempio per asfissia o per indigestione;
- in base alla durata d’azione, per esempio si avranno prodotti ad azione abbattente o ad effetto residuale.
Nell’ambito dei prodotti usati nella disinfestazione è pero giusto parlare anche dei prodotti fitosanitari, cioè di quei prodotti volti a combattere i principali parassiti delle piante, quali animali, piante infestanti, parassiti e cosi via dicendo. In questo termine rientrano varie categorie di prodotto fra cui:
- gli insetticidi che annientano gli insetti dannosi per le piante;
- gli acaricidi che combattono come suggerisce il nome gli acari;
- i molluschicidi;
- i diserbanti e gli erbicidi che sono atti ad eliminare le erbe infestanti;
- i rodenticidi usati contro i roditori dannosi per le piante.
Questi prodotti non sono costituiti esclusivamente dalla molecola tossica per il parassita (principio attivo) ma sono mescolati ad altre sostanze. Inoltre non sempre il principio attivo è una molecola chimica naturale o di sintesi, può anche essere un microrganismo (come nel caso del Bacillus thuringiensis che abbiamo visto sopra). Esso deve sempre essere dichiarato nell’etichetta, che rappresenta una sorta di carta d’identità del prodotto, riportante nome, dosaggi e tutte le informazioni utili per l’uso, così come la percentuale presente nel formulato. Il principio attivo serve soprattutto a determinare le caratteristiche e l’efficacia del prodotto. Tra i composti inorganici abbiamo l’acido borico, mentre tra i composti organici ci sono i derivati dalla cumarina, i carbammati e l’estratto naturale di piretro. La formulazione dei diversi prodotti (cioè la presentazione materiale del prodotto) contribuisce inoltre a definirne le caratteristiche, si può infatti distinguere tra:
- formulazioni concentrate di cui fanno parte la polvere bagnabile, l’emulsione di olio in acqua, i generatori di fumo ecc;
- formulazioni pronte all’uso di cui fanno parte i granulati, le esche pronte all’uso, le polveri traccianti e le polveri aspersorie.
Le formulazioni liquide prevedono la diluizione del principio attivo in un solvente. Alcune formulazioni sono quindi pronte per l’uso, altre devono essere diluite in acqua. Una volta diluito,il prodotto deve essere utilizzato subito in quanto deve mantenere la stessa temperatura dell’ambiente su cui andrà ad agire.
Gli eccipienti (qualsiasi sostanza che non sia il principio attivo) presenti nel prodotto possono invece essere:
- Coaudiuvanti, cioè quelle sostanze non dichiarate nell’etichetta che però sono necessarie a conservare e migliorare l’efficacia del principio attivo. Fanno parte di questa categoria, per esempio, gli emulsionanti che migliorano e stabilizzano la miscela, ottenuta unendo il principio attivo con un liquido, oppure gli adesivanti che proteggono il prodotto da piogge e umidità.
- Coformulanti, cioè quelle sostanze non dichiarate anch’esse nell’etichetta che fungono da solventi, propellenti e diluenti. Essi facilitano la fuoriuscita del prodotto e la sua dispersione.
È importante tener presente che i prodotti fitosanitari sono autorizzati e di conseguenza sottoposti a revisioni di vario genere. Nell’etichetta infatti, come abbiamo già visto, sono contenuti oltre al nome e a indicazioni generiche anche le composizioni e formulazioni dei prodotti, le indicazioni sui dosaggi e soprattutto icone in forma di simboli e sigle. Esse servono a:
- Evidenziare la tossicità del prodotto per l’operatore; per l’acquisto e l’impiego di tali prodotti che possono essere classificati come Molto tossici, tossici, nocivi, è infatti necessario un patentino specifico ottenibile tramite un corso altrettanto specifico, mentre i fitofarmaci PPO appartengono a classi tossicologiche per le quali non è necessario possedere il patentino;
- Evidenziare la pericolosità dell’ ambiente;
- Evidenziare gli effetti chimico-fisici.
Disinfezione ambientale
Prima di guardare alle diverse specie infestanti è utile guardare alla disinfezione ambientale, per capire che la prevenzione contro i vari parassiti infestanti è fondamentale, al fine di evitare spiacevoli situazioni e dover intervenire solo all’ultimo. La disinfezione è un attività volta a ridurre la maggior parte dei microrganismi, come virus, batteri, funghi e spore così da limitare la possibilità di contrarre infezioni, e la contaminazione degli ambienti; è un attività rivolta ai soli agenti patogeni, mentre la sterilizzazione elimina ogni forma vivente. Ci sono vari tipi di disinfezione: in primo luogo è giusto differenziare un tipo di disinfezione applicata con mezzi naturali da un tipo caratterizzato invece dal ricorso a mezzi artificiali. Della disinfezione con mezzi naturali fanno parte le disinfezioni che ricorrono all’uso di mezzi fisici (come le radiazioni solari, la temperatura elevata e l’essiccamento) e quelle che invece ricorrono a mezzi biologici (come la diluizione e la concorrenza vitale). Fanno invece parte della disinfezione con mezzi artificiali la disinfezione fisica (come la pastorizzazione, l’ebollizione e il ricorso a calore umido e vapore) e la disinfezione chimica con agenti disinfettanti (come gli ossidanti e i detergenti). La disinfezione è quindi un aiuto per combattere la possibilità di infestazione, va però tenuto conto che è necessaria un attività di pulizia e manutenzione costanti per far si che la disinfezione svolga appieno il suo ruolo, e ci consenta di stare tranquilli dalle infestazioni dei vari parassiti.
Specie infestanti
Fino ad ora abbiamo visto i diversi tipi di prodotti impiegati nelle disinfestazioni, le attrezzature necessarie e soprattutto i tipi di lotta a cui si ricorre per eliminare i parassiti infestanti, adesso è quindi giunto il momento di parlare anche e soprattutto delle specie infestanti, distinguendo tra insetti striscianti, insetti volanti, insetti delle derrate alimentari e roditori (per i quali però è più opportuno parlare di derattizzazione). In base al tipo di specie infestante, al loro comportamento e alle variabili ambientali che lo condizionano si più ricorrere a metodi di lotta più o meno diversa e all’impiego di prodotti più o meno invasivi e potenti. È quindi necessario stilare una classificazione precisa delle diverse specie infestanti.prodotti più o meno invasivi e potenti. È quindi necessario stilare una classificazione precisa delle diverse specie infestanti.
Categorie insetti
Le infestazione da parte di tutti questi insetti che abbiamo sopra elencato possono avvenire sia durante il trasporto degli alimenti che durante la crescita o la lavorazione. Contro questi parassiti è utile e necessario ricorrere a un trattamento preventivo in tutte le strutture che potrebbero essere attaccate. Nelle industrie alimentari si deve guardare soprattutto alla pulizia, e i trattamenti chimici devono essere limitati. Deve quindi avere maggiore importanza la prevenzione, progettando per esempio ambienti a prova di parassita, ispezionando le merci in entrata e immagazzinandole in ambienti puliti e sicuri. Nel campo alimentare il sistema HACCP (proposto nella “National Conference of Food Protection” del 1971) ha come obbiettivo quello di impedire l’insorgere di problemi igienici durante tutte le fasi, attraverso controlli specifici. L’HACCP prevede un’analisi critica dell’insieme, la determinazione dei punti critici, la specificazione dei criteri (prevenzione, eliminazione del rischio), i metodi di monitoraggio, il controllo dei risultati e l’attivazione di processi migliorativi.
Disinfezione ambientale: approfondimenti
Dopo aver visto le diverse specie infestanti è utile guardare alla disinfezione ambientale, per capire che la prevenzione contro i vari parassiti infestanti è fondamentale, al fine di evitare spiacevoli situazioni e dover intervenire solo all’ultimo.
La disinfezione è un’attività volta a ridurre la maggior parte dei microrganismi, come virus, batteri, funghi e spore così da limitare la possibilità di contrarre infezioni, e la contaminazione degli ambienti; è un attività rivolta ai soli agenti patogeni, mentre la sterilizzazione elimina ogni forma vivente.
Ci sono vari tipi di disinfezione: in primo luogo è giusto differenziare un tipo di disinfezione applicata con mezzi naturali da un tipo caratterizzato invece dal ricorso a mezzi artificiali. Della disinfezione con mezzi naturali fanno parte le disinfezioni che ricorrono all’uso di mezzi fisici (come le radiazioni solari, la temperatura elevata e l’essiccamento) e quelle che invece ricorrono a mezzi biologici (come la diluizione e la concorrenza vitale).
Fanno invece parte della disinfezione con mezzi artificiali la disinfezione fisica (come la pastorizzazione, l’ebollizione e il ricorso a calore umido e vapore) e la disinfezione chimica con agenti disinfettanti (come gli ossidanti e i detergenti). La disinfezione è quindi un aiuto per combattere la possibilità di infestazione, va però tenuto conto che è necessaria un attività di pulizia e manutenzione costanti per far si che la disinfezione svolga appieno il suo ruolo, e ci consenta di stare tranquilli dalle infestazioni dei vari parassiti.
Una volta eseguita la disinfezione è necessaria anche la detersione, cioè il lavaggio con appositi detergenti che servono a eliminare i residui di sporco. La detersione è fondamentale in quanto il suo fallimento renderebbe nullo il processo di disinfezione e si calcola inoltre che la sola disinfezione porti ad eliminare solo il 90% dei germi, mentre con la detersione si può arrivare anche al 99%. Le sostanze ad azione disinfettante si distinguono in: germicidi, che distruggono i microrganismi patogeni, disinfettanti, che inattivano tutti i microrganismi patogeni ma non tutte le forme microbiche e gli antisettici che, formulati per l’uso su cute o tessuto, non possono essere utilizzato per la decontaminazione di oggetti inanimati.
Gli oggetti da disinfettare si distinguono tra: oggetti critici, semicritici e non critici. Gli oggetti critici sono quelli che presentano un alto rischio di contaminazione con qualsiasi microrganismo, come per esempio gli strumenti medici, che devono quindi essere sterilizzati attraverso autoclavi o stufe. Gli oggetti semicritici, per esempio gli strumenti per l’anestesia, non devono contenere microrganismi e per questo necessitano di un alto livello di disinfezione. Gli oggetti non critici sono quelli che di solito vengono a contatto con la cute integra, come i pavimenti e i tavoli per le visite, e che per questo necessitano di una disinfezione di basso livello. Tra i disinfettanti più utilizzati vi sono l’alcool, i composti a base di cloro e i composti di ammonio quaternario. L’alcool non distrugge le spore batteriche e non può quindi essere utilizzato per sterilizzare per esempio in medicina gli strumenti chirurgici, può però essere impiegato per altre disinfezioni. I composti a base di cloro sono quelli più utilizzati per disinfettare l’acqua, mentre i composti di ammonio quaternario vengono utilizzati in ambito medico ed hanno un’azione funghicida e battericida. La disinfezione non è importante solo in ambito medico, ma anche in quello alimentare, nelle scuole, nei canili e ovunque vi possa essere la possibilità di dar vita a infezioni o di favorire lo sviluppo di infestazioni.
Al fine di mantenere puliti e igienici gli ambienti con cui entriamo abitualmente a contatto, oltre alla disinfezione fondamentale è anche la sanificazione. Con il termine generale di pulizia si intende la rimozione meccanica dello sporco dalle superfici e dagli oggetti, e di solito viene effettuata con l’impiego di detergenti diluiti nell’acqua; con sanificazione si intende invece l’attività che si avvale di detergenti per ridurre il numero di batteri, mantenendo così i livelli igienici di sicurezza.
Per sanitizzazione si intende invece la pulizia con acqua e detergenti, seguiti dall’uso di disinfettanti, per mantenere livelli igienici di sicurezza. La pulizia prevede alcune fasi fa cui: la rimozione meccanica dello sporco, il lavaggio con acqua, la detersione con un detergente idoneo e un risciacquo abbondante, che è fondamentale per ridurre la carica infettante, in quanto acqua e sapone non bastano se non sono seguiti da un abbondante e adeguato risciacquo.
È importante che l’ambiente in cui vengono attuate le procedure di pulizia e sanificazione sia areato e che non vi siano persone che non siano addette ai lavori. Solitamente durante le pulizie si utilizzano detergenti per superfici, creme detergenti per i sanitari e i disincrostanti, mentre gli strumenti a cui si deve ricorrere sono i panni di spugna, le scope e gli strumenti per lavare come il sistema MOP (ossia il più conosciuto mocio) e i lavavetri; gli addetti ai lavori devono indossare camicia da lavoro, guanti e scarpe antiscivolo. Dobbiamo ricordare di pulire inoltre, regolarmente, anche il materiale utilizzato per la pulizia dei vari ambienti, in quanto se ciò non avvenisse gli stracci, le spugne e i teli potrebbero diventare veicoli di infezione, smettendo di fare quello che invece è il loro reale compito: pulire e disinfettare; i prodotti dovranno inoltre essere conservati in locali inaccessibili ai non addetti ai lavori.
La corretta pulizia delle superfici dovrebbe ridurre già di per se la presenza di microrganismi; in alcuni casi però vi potrebbero essere delle condizioni per cui la semplice azione detergente potrebbe non funzionare del tutto, è quindi necessario ricorrere all’uso di disinfettanti che servono ad abbassare la concentrazione dei microrganismi patogeni e non. La disinfezione ambientale è però consigliata solo per i punti più critici come le maniglie delle porte dei bagni e le superfici dei sanitari.
È fondamentale sapere che le operazioni di pulizia di distinguono in ordinarie e straordinarie. Quelle ordinarie sono quelle che servono a mantenere il livello di igiene degli ambienti, e per questo devono essere ripetute giornalmente, settimanalmente o mensilmente. Quelle straordinarie invece sono quelle che, seppur programmate, si verificano trimestralmente o semestralmente.
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