Il termometro è uno strumento che serve a misurare la temperatura. Il più conosciuto è quello a mercurio, che sfrutta la proprietà di dilatazione termica del mercurio, cioè la capacità del mercurio di aumentare di volume man mano che la temperatura si alza. Ultimamente, però, i termometri a mercurio sono sempre meno diffusi, dato che sono considerati pericolosi e tossici (l'involucro di vetro può rompersi facilmente, e il mercurio al suo interno è altamente tossico) e sono sostituiti da termometri elettronici. Il primo termometro risale al 1607, ad opera di Galileo Galilei, e veniva usato per misurare la temperatura ambientale. Pochi anni dopo, nel 1612, Santorio Santorre decise di applicare il termometro alla misura della temperatura umana, utilizzando acqua o alcool. Daniel Fahrenheit nel 1709 ideò il primo termometro a mercurio, e sessant'anni dopo venne stabilito che la temperatura di un organismo umano sano si aggirava tra i 36 e i 37 gradi.
Esistono diversi modi per rilevare la temperatura corporea con un termometro. La pratica più comune è la rilevazione ascellare: il termometro viene posto sotto l'ascella per un tempo che va dai 3 ai 5 minuti. Nel caso di termometro a mercurio, prima della misurazione va raffreddato. C'è poi la rilevazione orale, che non può essere applicata a pazienti che hanno appena bevuto liquidi caldi o freddi, perché ciò altera la temperatura della bocca. La rilevazione rettale fornisce i risultati più accurati, ma è giudicata imbarazzante da molti. Spesso viene effettuata su bambini di pochi anni, perché in questo modo è più facile farli rimanere fermi per tutta la durata della rilevazione. La misurazione timpanica viene effettuata tramite termometro ad infrarossi, che però può essere falsato sia da un eventuale tappo di cerume presente nell'orecchio che da un'infiammazione.
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