Sì, in ambito aziendale. La presenza di un kit di pronto soccorso nelle abitazioni private non è regolamentata, ma è buona norma, tant'è vero che si possono trovare cassette di pronto soccorso in quasi tutte le abitazioni private. Avere a portata di mano tutto l'occorrente in caso di emergenza è importantissimo, come sicuramente la maggior parte di noi avrà sperimentato con mano in passato.
Nelle aziende, e negli automezzi aziendali, la presenza di un kit di pronto soccorso è regolamentata dal Decreto Ministeriale 388 del 15 luglio 2003. Tale decreto suddivide le varie aziende secondo il grado di pericolosità in tre gruppi. Del gruppo A fanno parte aziende in cui il grado di pericolosità è piuttosto elevato (come le centrali termoelettiche, gli impianti e i laboratori nucleari, le attività minerarie, le aziende di esplosivi), le aziende con più di cinque lavoratori con un grado di inabilità superiore a quattro e tutte le aziende appartenenti al settore agricolo con più di cinque lavoratori a tempo indeterminato. Del gruppo C fanno parte tutte le aziende con uno o due lavoratori che non rientrano nel gruppo A, fanno parte del gruppo B tutte quelle aziende con tre o più lavoratori e che non rientrano nel gruppo A. Il datore di lavoro deve garantire la presenza all'interno dell'azienda di una cassetta di pronto soccorso; il contenuto minimo della cassetta è definito dal gruppo a cui appartiene l'azienda (per il contenuto nel dettaglio, vedere la sezione apposita "Cosa contiene una cassetta di pronto soccorso?").
Il Decreto Ministeriale stabilisce anche i contenuti ed i tempi minimi dei corsi che i lavoratori addetti al pronto soccorso dovranno seguire (16 ore suddivise in 3 giornate per il gruppo A e 12 ore suddivise in 3 giornate per le altre aziende).
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