LA MANCANZA DEI SISTEMI ANTICADUTA
Parliamo adesso della mancanza di imbracature di sicurezza e di idonei sistemi anticaduta:
-
Nel primo caso siamo sul tetto di un capannone. Qui l’impresa dell'infortunato doveva sovracoprire delle lastre di policarbonato costituenti parte della copertura, in quanto usurate. Per farlo l'infortunato ed il suo datore di lavoro si erano portati alla quota di lavoro (ca. 10 metri da terra) con una scala fissa a pioli dotata di gabbia di protezione. Tuttavia l'intervento era effettuato senza alcuna opera provvisionale e senza l’utilizzo di cinture di sicurezza: l'infortunato poggiando un piede su una lastra di policarbonato la fece cedere, e le gravi lesioni della caduta portarono al suo decesso. In questo caso oltre alla mancanza di un dispositivo di protezione essenziale, come l’imbracatura di sicurezza, è da rilevare sia l’errore procedurale (l’appoggio di un piede sulla lastra), sia l’assenza di un camminamento idoneo.
-
Nel secondo caso l'infortunato era un elettricista. Il lavoratore era salito sul tetto di un capannone di un'azienda che produceva polistirolo espanso e stava effettuando un sopralluogo per organizzare un lavoro di allacciamento elettrico dei motori delle cappe di aspirazione della ditta. Se il tetto del capannone era portante per il peso di una persona, non lo erano invece i lucernari in vetroresina scura che, allo stesso livello del tetto, rischiavano di essere facilmente confusi. Quando l'infortunato, senza cintura di sicurezza, camminò su uno di questi cadde dal tetto all'interno del capannone compiendo un volo di circa 10 m. Il suo decesso fu quindi immediato. Sembra che l'infortunato, quando si era introdotto nello stabilimento, non avesse scambiato informazioni col proprietario quanto al luogo in cui avrebbe dovuto lavorare e questa mancanza di informazioni sull’ambiente di lavoro è stato sicuramente un fattore determinante nell’incidente e il segnale di una insufficiente valutazione del rischio.
-
Il terzo infortunio consiste in una caduta dall'alto da circa 5 metri per sfondamento della tettoia di “Eternit” che l’infortunato stava sostituendo. Anche in questo caso il lavoratore per spostarsi sul tetto non indossava nessun dispositivo anticaduta e inoltre non era stata predisposta alcuna impalcatura sottostante la copertura per eseguire il lavoro in condizioni di sicurezza.
Tutti questi casi hanno in comune la mancanza di un sistema anticaduta, di un imbracatura di sicurezza che malgrado eventuali errori procedurali, la colpevole assenza di opere provvisionali e di protezioni collettive e gli errori del datore di lavoro o della ditta appaltatrice avrebbe comunque salvato la vita di questi lavoratori. In relazione a questi infortuni ricordiamo che il D.Lgs. 81/2008, riguardo alle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota, dedica l’articolo 115 ai sistemi di protezione contro le cadute dall'alto:
-
Nei lavori in quota, qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva, è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, quali assorbitori di energia;connettori; dispositivo di ancoraggio; cordini; imbracature.
-
Il sistema di protezione, certificato per l'uso specifico, deve permettere una caduta libera non superiore a 1,5 m o, in presenza di dissipatore di energia a 4 metri.
-
Il cordino deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali.
-
Nei lavori su pali il lavoratore deve essere munito di ramponi o mezzi equivalenti e di idoneo dispositivo anticaduta.
Segui le Social Page!
Condividi il contenuto sui social!