LA MANUTENZIONE DEI CARRELLI ELEVATORI

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LA MANUTENZIONE DEI CARRELLI ELEVATORI
 

Parliamo in questo contesto di incidenti dovuti a cattiva o carente manutenzione dei carrelli elevatori. La dinamica dei fatti, le cause e le modalità idonee per programmare e realizzare interventi di manutenzione sui carrelli elevatori. Gli incidenti relativi all’uso dei carrelli elevatori continuano a essere in Italia molto numerosi ed essi dipendono da fattori molto diversi quali velocità eccessiva, pavimenti accidentati, carichi mal sistemati, cattiva o carente manutenzione.

 

  • Il primo caso è relativo ad un infortunio ad un lavoratore interinale impegnato in attività di confezionamento, imballaggio e spedizione di articoli di abbigliamento intimo. La dinamica è abbastanza chiara: l’infortunato era impegnato nel caricare con il muletto elettrico e su un furgone dei bancali. Terminata l’operazione di carico si dirige, sempre con il muletto, nel luogo seminterrato destinato al deposito e ricarica del carrello. Mentre percorre lo scivolo di discesa nel seminterrato, si accorge che i freni non funzionano e per non finire contro il muro dello scivolo sterza bruscamente a sinistra con il conseguente ribaltamento del carrello elevatore sul lato destro. Il lavoratore rimane all’interno della cabina di guida, ma “ruotato di 180°” in modo tale che le gambe sono schiacciate dalla struttura di protezione del carrello. È evidente che il fattore determinante dell’incidente sia stato il non funzionamento dei freni. Non funzionamento sicuramente dovuto ad una carente manutenzione della macchina. Ma c’è anche altro. Si è rilevata anche un’assenza di sistemi di ritenuta come cinture di sicurezza.

  • Un altro caso è invece relativo ad un incidente accaduto a un socio-titolare addetto alla direzione e alle vendite di un’azienda. L’infortunato, in un giorno di chiusura dell’azienda, secondo la dichiarazione del fratello, si trovava nel magazzino con l’intenzione di smontare e di sostituire il tubo idraulico di acciaio che collega i due cilindri di un carrello elevatore perché risultava usurato e c’era una piccola perdita di olio dal circuito.
    Per effettuare la sostituzione sollevava la piastra portaforche ad un’altezza di circa 50-80 centimetri e incominciava a svitare i raccordi idraulici che permettono il fissaggio del tubo ai cilindri. Il sollevamento delle forche avviene per raggiungere la zona del tubo senza preoccuparsi di fissarlo in qualche modo per evitare che cadesse nel momento in cui incominciava a svitare i raccordi idraulici. Inoltre nelle vicinanze non si trova nessun dispositivo in grado di trattenere il gruppo forche in alto. In questa situazione e a causa di una fuoriuscita di olio in pressione all’interno dei due cilindri, la piastra portaforche e delle forche (del peso di circa 300 chilogrammi) cadono sull’infortunato schiacciandolo e provocando uno shock cardiogeno irreversibile con conseguente morte dell’infortunato sul colpo. Anche in questo caso i motivi dell’incidente mortale sono chiari: anziché rivolgersi alla ditta incaricata dell’assistenza, il lavoratore aveva deciso di procedere con la sostituzione del tubo da solo in quanto aveva osservato in precedenza lo svolgimento di operazioni simili da parte del personale specializzato all’assistenza. Tra l’altro nel libretto d’uso e manutenzione del carrello elevatore era segnalato che nei casi di manutenzione straordinaria, come la sostituzione del tubo idraulico, dovevano intervenire tecnici specializzati. La prevenzione degli infortuni con queste macchine elevatrici passa attraverso un’adeguata formazione degli operatori ed una manutenzione regolare: una manutenzione che possa mantenerle efficienti e quindi renderle più sicure.
    Ad esempio è necessario controllare il carrello, i freni, il dispositivo di guida (sterzo), il dispositivo di sollevamento, i dispositivi di sicurezza e il restante equipaggiamento. Tutto deve essere in perfetto stato di funzionamento.



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