LA STANCHEZZA COME CAUSA DI INFORTUNI SUL LAVORO

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LA STANCHEZZA COME CAUSA DI INFORTUNI SUL LAVORO
 

Stanchezza, carico di lavoro, distrazione sono spesso causa di un gran numero di incidenti. Certo è facile comprendere quanto sia pericoloso guidare un veicolo in un momento di stanchezza, con il rischio magari di chiudere gli occhi al volante. Forse non è altrettanto evidente il rischio che la stanchezza può portare in molte attività lavorative che non si svolgono necessariamente in strada e alla guida di un automezzo. Abbiamo dunque analizzato l’archivio di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, alla ricerca di casi che mostrino come la stanchezza possa essere un fattore determinante nel provocare incidenti sul lavoro.

  • Partiamo da un primo caso di incidente sulla strada avvenuto in un cantiere autostradale di montaggio e posa in opera di cartellonistica a segnalazione di una piazzola di sosta. I lavoratori stavano predisponendo l'attrezzatura ed i materiali per il montaggio della segnaletica: uno di loro era in prossimità del guardrail, mentre un altro poco distante, in prossimità del casone dell'automezzo, intento a scaricare l'attrezzatura necessaria, dando le spalle alla corsia di traffico. Improvvisamente piombava su di loro una motrice: il conducente del veicolo ne aveva perso il controllo a causa di un colpo di sonno. Alcuni lavoratori del cantiere stradale sono centrati in pieno e uno muore sul colpo. Le analisi successive rilevano che: l'area dove stavano lavorando i due operai non risultava chiusa al traffico ed adeguatamente segnalata 150 metri prima del cantiere come previsto dal codice della strada per lavori in presenza di traffico; il conducente dell'autocarro aveva iniziato il viaggio all'una di notte, proseguendolo per 13,5 ore, sebbene con alcune ore di sosta.

  • Un secondo caso di stanchezza, ma in un ambito lavorativo molto diverso: l'installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche.
    Un lavoratore viene chiamato per lavori urgenti straordinari di riparazione e ripristino di una parte dell'impianto elettrico relativo al reparto frigorifero di una azienda agroalimentare con turni di lavorazione a ciclo continuo. La riparazione avviene in una piccola stanza, dove  sono collocati tutti i quadri elettrici, scarsamente illuminata. Mentre il tecnico effettua dei collegamenti elettrici su interruttori che erano stati isolati dalla rete in tensione e che si trovavano nella parte superiore del quadro elettrico, cade una vite metallica nella parte bassa del quadro, posta a livello del terreno, che risulta “ancora collegata alla rete elettrica e per questo era rimasta chiusa da una portella imbullonata. Per scongiurare un cortocircuito il tecnico cerca di recuperare l'oggetto metallico: svita la portella di protezione e si sporge in avanti per vedere meglio e cercare la vite caduta e nascosta dai cavi. Ma si avvicina troppo alle parti attive dei terminali: la testa dell'infortunato tocca due morsetti creando un ponte con tensione di corrente di 380 volts: il decesso è  immediato.
    L’incidente è avvenuto verso le 20: il tecnico, che si trovava da solo, lavorava da almeno 9 o 10 ore. E dunque la dimenticanza, riguardo al mancato isolamento dalla rete della parte bassa del quadro elettrico, è probabilmente dovuta alla stanchezza. Se il sonno e la stanchezza sono tra i nemici più pericolosi per ogni guidatore, si può cercare di evitarli per esempio mettendosi alla guida riposati; evitando di guidare per troppo tempo consecutivamente; ascoltando i segnali che il nostro corpo ci manda (come la difficoltà nel tenere aperti gli occhi) e prendendo specifiche precauzioni: ad esempio evitare di mangiare troppo e di assumere alcolici.

  • Un addetto all’impianto automatico denominato isola robotizzata per la lucidatura di vasche in acciaio inox, sta lavorando durante il turno notturno ed è solo nello stabilimento. L’impianto consiste in un braccio robotizzato che preleva le vasche da un pianale, le movimenta nelle varie stazioni di lucidatura dotate di nastri abrasivi e spazzole ed al termine del ciclo, che dura circa 50 minuti, le rideposita su un pianale di scarico.
    Tale impianto è inserito all’interno di una cabina dotata di un unica porta di accesso dotata di interblocco; interblocco che, tuttavia, risulta essere stato manomesso in precedenza per consentire l’esecuzione di interventi di regolazione da compiersi con l’impianto in funzione. La dinamica dell’infortunio non è chiara: il lavoratore è da solo e non ci sono testimoni diretti. Il primo operaio, addetto al turno diurno, che entra nello stabilimento trova il corpo senza vita dell’infortunato all’interno della cabina, disteso sopra il pianale di scarico, e schiacciato dalla vasca in acciaio inox (diametro 80 cm e peso 70 kg) depositata dal braccio robotizzato. È ipotizzabile che per stanchezza, o eventualmente per malore, l’infortunato si sia disteso sul pianale di scarico all’interno dell’isola robotizzata con l’impianto in funzione e sia rimasto schiacciato dalla vasca depositata dal braccio robotizzato al termine del ciclo di lavoro.

     

Dopo aver visto tutti questi esempi si ricorda che

  • E’ bene, prima del turno, cominciare la giornata con un po’ di esercizio fisico;

  • Un sonno di 2-4 ore prima della prima notte di turno può aiutare l’organismo ad abituarsi ed è consigliabile consumare il pasto principale dopo il periodo di sonno diurno, ad esempio prima del turno;

  • È importante proteggere le ore di sonno di un turnista per poter godere di un sonno effettivamente ristoratore (far conoscere alla famiglia il programma dei turni e delle ore di riposo; mantenere gli orari del sonno regolari; dormire in una stanza fresca, buia e silenziosa; diminuire i rumori esterni con tende o tapparelle pesanti, doppi vetri o usando tappi auricolari di tipo leggero);

  • É utile, per il benessere psicofisico, mantenere buoni rapporti sociali, cosa non facile quando si lavora mentre gli altri dormono e viceversa. A questo proposito si consiglia di trovare il tempo per parlare con gli amici, con i familiari ecc;

  • Una dieta sana è un buon consiglio per tutti ma in particolar modo per coloro che sono soggetti a turni di lavoro inusuali. È utile assumere pasti regolari con una dieta equilibrata, fare un pasto leggero a metà del turno di notte, verso la fine del turno consumare piccole porzioni di cibo, può inoltre essere utile bere bevande contenenti caffeina prima del turno o nelle prime ore evitando, invece, alcol e fumo subito prima di andare a letto (entrambi rendono più difficile prendere sonno rapidamente);

  • Evitare di lasciare i compiti più noiosi e ripetitivi per la fine del turno, quando si è più assonnati;

  • Se possibile prendersi brevi pause lungo tutto il turno: magari muovendosi, facendo una camminata o andando nella sala ristoro.



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