MORIRE DI CALDO NEI LUOGHI DI LAVORO
Parliamo di infortuni causati da colpi di calore dovuti alle alte temperature estive. Lo stato di salute, le misure di prevenzione da mettere in atto, i segnali di allarme e le misure di primo soccorso.
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Un primo caso è relativo ad un infortunio ad un conducente di un autocisterna. Un lavoratore si reca presso un mangimificio per caricare fiocchi di mais nella sua autocisterna. Si trova in piedi su di essa, intento ad aprirne il bocchettone per riempirla, quando, colto da improvviso malore, cade a terra da un’altezza di 4 metri riportando coma irreversibile. Le condizioni climatiche del giorno e dell’ora dell’incidente presentavano temperature superiori ai 36 °C. Lo stato di salute del lavoratore prima dell’incidente era buono, salvo ipertensione arteriosa diagnosticata e sotto terapia medica. Tra i fattori determinanti dell’incidente, come riportati nella scheda, ci sono sia la salita sulla cisterna malgrado lo stato di salute (ipertensione), sia il caldo eccessivo.
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Anche il secondo caso è relativo ad attività nel comparto agricolo. Un lavoratore, con contratto a tempo determinato (stagionale), sta conducendo un mezzo agricolo, di proprietà del datore di lavoro, in un campo. Alla fine del lavoro si sente male, si porta alla guida della sua autovettura e successivamente accosta la vettura sul ciglio della strada, dove viene soccorso da una guardia giurata che allerta il 118. Le gravissime condizioni con cui arriva all'ospedale lo portano al decesso nelle prime ore del mattino del giorno dopo. Se il decesso è avvenuto a causa del colpo di calore durante l'attività di conduzione del mezzo, esistono fattori concomitanti quali il sovrappeso e la pressione alta.
Queste le misure di prevenzione che il datore di lavoro deve mettere in atto per evitare il rischio da colpo di calore:
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Programmare i lavori con maggior fatica fisica in orari con temperature più favorevoli, preferendo l'orario mattutino e preserale;
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garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro: bere acqua fresca e sali minerali e rinfrescarsi non solo abbassa la temperatura interna del corpo, ma soprattutto consente al fisico di recuperare i liquidi persi con la sudorazione. I luoghi di lavoro devono quindi essere regolarmente riforniti di bevande idro-saline e acqua per il rinfrescamento dei lavoratori nei periodi di pausa. È importante consumare acqua prima di avvertire la sete e frequentemente durante il turno di lavoro, evitando le bevande ghiacciate ed integrando con bevande idro-saline se si suda molto. Una semplice bevanda idrosalina si può realizzare aggiungendo a 1,5 l acqua 4/5 cucchiaini di zucchero, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio e del succo di un limone;
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mettere a disposizione mezzi di protezione individuali quali un cappello a tesa larga e circolare per la protezione di capo, orecchie, naso e collo, e abiti leggeri di colore chiaro e di tessuto traspirante;
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prevedere pause durante il turno lavorativo in un luogo il più possibile fresco o comunque in aree ombreggiate, con durata variabile in rapporto alle condizioni climatiche e allo sforzo fisico richiesto dal lavoro.
Inoltre è importante che il datore di lavoro valuti lo stato di salute dei lavoratori a rischio. Il datore di lavoro nell’affidare i compiti ai lavoratori deve tener conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza al fine di escludere e/o limitare l'esposizione per coloro che risultano affetti da patologie quali pressione arteriosa elevata, obesità, disturbi cardiaci e renali.
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