URTI E CADUTE SENZA CASCO DI PROTEZIONE

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URTI E CADUTE SENZA CASCO DI PROTEZIONE
 

L’assenza di un elmetto protettivo trasforma semplici cadute e urti in incidenti gravi e a volte mortali. Un elmetto ha la funzione di proteggere la testa in ogni lavorazione in cui ci siano rischi di caduta, di proiezione di materiali e, comunque, di urti. Di urti si parla ad esempio in una scheda relativa ad attività di deposito per il commercio di carbone fossile e coke metallurgico. In questo caso l’infortunato, mentre smontava un nastro trasportatore, rimaneva con il cranio schiacciato e fratturato per il cedimento di elementi del nastro stesso. È bene evidenziare però che il lavoratore operava nella zona sottostante il nastro trasportatore e non indossava il casco di protezione. Oltre ad un errore procedurale, relativo allo smontaggio del nastro trasportatore senza adottare idonee protezioni, è evidente che la presenza di un casco (idoneo e ben indossato) avrebbe portato l’incidente ad un esito meno grave. Un classico infortunio alla testa dovuto ad una caduta dall’alto lo si trova in una scheda relativa ad un attività di sopralluogo per constatare le opere da eseguire prima di attivare il cantiere. Nella scheda si parla di un lavoratore rinvenuto ferito alla testa all’interno del cantiere in allestimento. Il lavoratore aveva appuntamento con il titolare della ditta con il quale doveva procedere all’esame dei lavori da eseguirsi. Giunto tuttavia sul cantiere prima del titolare si era inoltrato nell’edificio da abbattere senza casco protettivo: a causa di un cedimento strutturale del solaio cade dall’alto e subisce, nell’impatto al suolo, sia un trauma cranico che traumi al torace e all’addome. Anche in questo caso è evidente l’errore procedurale nell’eseguire in questa modalità un sopralluogo in una struttura fatiscente. A volte un incidente grave può essere prodotto anche da una semplice caduta a terra. In un attività di trasporto a mano di elementi del ponteggio e caricamento su un automezzo, un operaio, trasportando uno dei portali del ponteggio, inciampava su di un cumulo di pietre ed altro materiale di risulta e cadeva rovinosamente a terra, riportando gravi lesioni. E anche in questo caso il lavoratore non indossava il casco di protezione e l’urto ha provocato una frattura a livello del cranio. La parte dell’elmetto che protegge dagli urti è generalmente costituita da una calotta: perché il DPI protegga bene la testa la calotta deve essere tenuta sollevata dalla testa. A questo provvedono le cinghie di regolazione che devono quindi essere regolate perfettamente.

L’IMPORTANZA DEI DISPOSITIVI ANTICADUTA

 

Continuiamo il discorso sugli incidenti determinati o resi più gravi dal mancato o erroneo uso di dispositivi di protezione individuale. Di casi di lavoratori che cadono per aver camminato su superfici non portanti e senza indossare dispositivi anticaduta ce ne sono molti. L’infortunato accompagnava di sua iniziativa il lattoniere sulla copertura del reparto dove si trova il forno per mostrargli l’area in cui realizzare dei faldali del camino del forno. Per raggiungere la zona, priva di lastre di copertura in fibro-cemento rimosse in precedenza allo scopo di posizionare il nuovo camino, l’infortunato aveva posto una tavola in legno sull’intelaiatura metallica della copertura, ma successivamente poggiava un piede su una lastra della copertura in plexiglas. La copertura ha ceduto causando la caduta al suolo del lavoratore che evidentemente non indossava DPI contro il rischio di caduta dall’alto. Non solo è importante “indossare” un DPI, ma è necessario saperlo utilizzare correttamente. Ce lo ricorda il caso di un operaio intento in attività di costruzione di un traliccio metallico per linea elettrica: gli elementi venivano in parte montati a terra, quindi issati con una gru e, in quota, assemblati manualmente con elementi di fissaggio (bulloni).

Sul traliccio in particolare erano stati montati i dispositivi anticaduta retrattili che gli addetti hanno successivamente dichiarato di utilizzare esclusivamente per la salita e la discesa dal traliccio. L’operaio stava fissando con i bulloni un elemento del traliccio ad un'altezza di 25 metri, indossando l'imbracatura di sicurezza il cui cordino di posizionamento sul lavoro era stato fatto passare, dallo stesso lavoratore, intorno a una crociera del traliccio ed era stato agganciato all'anello laterale della cintura di sicurezza. Ma non era stata eseguita l’imbullonatura completa della crociera e quando l’operaio si è sbilanciato il cordino di posizionamento si è sfilato facendolo precipitare a terra. 



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